La temperatura del tuo acquario è altrettanto importante quanto la filtrazione, poiché i pesci sono animali a sangue freddo. La temperatura del loro corpo dipende direttamente dalla temperatura del loro ambiente, e nella maggior parte dei casi, le tolleranze sono piuttosto limitate. Inoltre, è importante sapere che la temperatura ha un impatto diretto sul metabolismo del pesce e quindi sulla sua aspettativa di vita.
Aumentare la Temperatura del Riscaldatore
Di conseguenza, la maggior parte degli acquariofili deve preoccuparsi di aumentare la temperatura dell’acqua per adattarla alle esigenze dei propri pesci. Tuttavia, in alcuni casi (come durante le ondate di calore), potrebbe verificarsi il problema opposto. Non è raro vedere la temperatura dell’acquario salire fino a 29°C o 30°C nelle regioni meridionali della Francia o in altri luoghi durante le forti calure.
Per riscaldare o mantenere l’acqua a una certa temperatura, sono necessari un riscaldatore e un termostato. Attualmente, i produttori di attrezzature per acquari offrono dispositivi “due in uno” che includono sia il riscaldatore che il termostato in un unico oggetto: il termoplungente.
La potenza dei termoplungenti varia a seconda dei modelli, da 25W per i più piccoli a 300W per i più grandi. La scelta della potenza dell’apparecchio si basa sulla seguente regola:
- 1 Watt/Litro se la differenza tra la temperatura ambiente e quella dell’acqua è inferiore a 10°C.
- 1,5 Watt/Litro se la differenza tra la temperatura ambiente e quella dell’acqua è inferiore a 15°C.
- 2 Watt/Litro se la differenza tra la temperatura ambiente e quella dell’acqua è inferiore a 20°C.
Un piccolo promemoria e precauzioni nell’uso di un termoplungente:
Il fatto che il riscaldatore sia dotato di un termostato implica che si spegnerà automaticamente una volta raggiunta la temperatura desiderata. Pertanto, non è necessario spegnerlo in caso di aumento della temperatura, poiché la temperatura dell’acqua non dipende dall’azione del termoplungente, ma dalla temperatura ambiente della stanza. Tuttavia, spegnere un termoplungente comporta un rischio non trascurabile, poiché durante la notte la temperatura potrebbe diminuire drasticamente, causando variazioni significative nella temperatura dell’acqua.
Ecco alcune precauzioni d’uso per concludere questa sezione sui termoplungenti. Questi dispositivi sono spesso costituiti da resistenze elettriche mantenute sotto vuoto in un involucro di vetro. Le temperature che il vetro può raggiungere fuori dall’acqua sono molto elevate. Pertanto, è importante non lasciare mai un termoplungente acceso fuori dall’acqua. Inoltre, è assolutamente vietato immergere il termoplungente nell’acqua dopo averlo fatto funzionare fuori dall’acqua, poiché potrebbe semplicemente scoppiare.
Infine, è sempre meglio avere due termoplungenti diversi che riscaldano un po’ troppo che uno che riscaldi troppo poco, in modo da garantire una temperatura minima nel caso in cui uno dei due dispositivi si guasti. Alcuni acquariofili utilizzano erroneamente i cavi riscaldanti come sistema di riscaldamento per un acquario. Questo metodo è utilizzato per favorire la crescita delle piante a condizione che la potenza non sia troppo elevata (0,1W/L) e deve comunque essere abbinato a un sistema di riscaldamento a termoplungente.
Abbassare la Temperatura
Nel caso in cui un acquariofilo debba trovare una soluzione per abbassare la temperatura del suo acquario, dovrà ricorrere a diversi metodi, più o meno costosi a seconda delle scelte.
Ecco cosa non bisogna fare:
- Scollegare il termoplungente (per le ragioni spiegate in precedenza).
- Versare acqua fredda direttamente nell’acquario (rischio di shock per i pesci).
- Versare cubetti di ghiaccio direttamente nell’acquario (rischio di shock per i pesci a contatto con essi).
In generale, bisogna evitare qualsiasi sistema che faccia diminuire bruscamente la temperatura senza garanzie sulla sua stabilità nel tempo.
Ciò che è sempre possibile fare è cercare di limitare il calore generato dai diversi componenti dell’acquario, tra cui quello prodotto dagli alimentatori dell’illuminazione, poiché un alimentatore rilascia la metà della potenza della lampada sotto forma di calore. Un alimentatore da 20W rilascerà 10W sotto forma di calore, una quantità di calore che può essere dispersa altrove rispetto all’acqua dell’acquario, posizionando gli alimentatori a una distanza sufficiente dall’acqua.
Esiste un metodo “professionale”, molto efficace ma costoso, che consiste nell’utilizzare un condizionatore d’aria o un climatizzatore per abbassare e mantenere la temperatura dell’acqua a un certo livello. Tuttavia, questo sistema è costoso, consuma molto e produce una grande quantità di calore, il che lo rende poco adatto alla maggior parte delle situ