yellow fish swimming underwater

Un Ballast Elettronico Economico per Tubi Fluorescenti T8






Un ballast, a cosa serve? Per essere semplici, diciamo che è una “scatola nera” che consente ai tubi fluorescenti di funzionare… Infatti, a differenza di una lampadina tradizionale che si collega direttamente e si accende immediatamente, i tubi fluorescenti richiedono una “scatola nera” per avviarli e mantenerli accesi.

Come funziona questa “scatola nera”?

I tubi fluorescenti hanno 4 pin (2 in ogni estremità) per alimentare 2 filamenti. Tra i 2 filamenti, c’è del gas… Inizialmente, la “scatola nera” ionizza il gas riscaldando i filamenti. Una volta che il gas è ionizzato, diventa conduttore e la corrente passa da un’estremità all’altra del tubo. La “scatola nera” si occupa quindi di regolare la corrente (intensità) nel tubo. Queste funzioni sono comunemente garantite da un starter e un ballast ferromagnetico…

Ci sono diversi difetti in questo modo di funzionamento:

  • Il starter è un componente soggetto a usura che dovrebbe essere sostituito dopo un certo numero di cicli di accensione, altrimenti la vita utile del tubo potrebbe essere notevolmente ridotta… Alcuni consigliano di sostituirlo contemporaneamente al tubo per evitare di dimenticare, ma in realtà un starter dura molto di più.
  • Gli starter meccanici causano lampeggiamenti del tubo all’avvio, con diverse conseguenze (stress per i pesci e riduzione della durata del tubo).
  • Il ballast ferromagnetico si surriscalda notevolmente…

Come funziona questo misterioso starter meccanico?

Si tratta di una lampadina riempita con gas a bassa pressione (argon) e contenente 2 elettrodi. Uno degli elettrodi è costituito da un bimetallo. Quando viene alimentata, il tubo fluorescente è considerato isolante. Di conseguenza, c’è tensione di rete piena ai suoi terminali, così come ai terminali dello starter. Il gas dello starter si ionizza quindi (è previsto che si ionizzi a partire da circa 150V) e produce calore che fa dilatare il bimetallo.

Il bimetallo entra quindi in contatto con il secondo elettrodo. In quel momento, lo starter può essere considerato un interruttore che fa circolare la corrente nei filamenti del tubo fluorescente per preriscaldarli. Il bimetallo si raffredda e apre il circuito.

Si verificano due casi: i filamenti sono sufficientemente caldi e il tubo si ionizza abbassando la tensione ai suoi terminali a circa 100V, oppure i filamenti non sono sufficientemente caldi e la tensione ai terminali del tubo sale al di sopra della soglia di innescamento dello starter.

Nel primo caso, lo starter non ha più tensione sufficiente per ionizzarsi, il suo lavoro è terminato e potrebbe essere persino scollegato senza cambiare nulla nel funzionamento del tubo fluorescente. Nel secondo caso, lo starter si riattiva e inizia un nuovo ciclo di preriscaldamento. Di solito sono necessari diversi cicli prima che il tubo si accenda.

Evoluzione del sistema

L’elettronica ha consentito innanzitutto di realizzare starter che consentono un’accensione dolce del tubo… quindi senza lampeggiamenti. Questi starter elettronici possono essere utilizzati con ballast convenzionali.

Infine, oggi troviamo ballast elettronici che risolvono i 3 difetti sopra menzionati, ovvero: un riscaldamento ridotto, un’accensione istantanea senza lampeggiamenti e l’inutilità dello starter. A ciò si aggiungono: dimensioni e peso ridotti, un aumento della durata del tubo (fino al 50% in più secondo quanto dichiarato dai produttori), l’eliminazione dello sfarfallio a 50Hz e un consumo energetico inferiore di circa il 20-30%. Questi ballast sono disponibili nel commercio specializzato (acquariologia o elettrico)… Ma i prezzi praticati attualmente non sono regolamentati: possono variare dal doppio al triplo (o anche di più), diventando un vero rompicapo per trovare un prodotto a un prezzo ragionevole.

Se è possibile trovare ballast elettronici nudi (singoli, doppi, tripli o quadrupli tubi) per una trentina di euro presso rivenditori ragionevoli, è possibile trovare anche sistemi che includono portalampade stagni a prezzi molto meno convenienti nei negozi specializzati in acquariologia.

La soluzione di ricambio

Vi propongo quindi una soluzione di ricambio a costo irrisorio.

Sicuramente avete già visto tutte le lampade a risparmio energetico, vero? (vedi foto qui sotto) Queste lampadine non sono nient’altro che tubi fluorescenti piegati in modo da occupare meno spazio. Dato lo spazio disponibile nella base della lampada, non era possibile installare un ballast magnetico e il suo starter. Se smontate una di queste lampadine, scoprirete un circuito elettronico. Questo circuito non è nient’altro che un ballast elettronico che può accendere perfettamente i tubi fluorescenti standard.